una insospettabile preziosa empatia
– ultima puntata –
Cari amici,
concludo con la pubblicazione degli ultimi testi Rap che avete chiesto di ri-leggere, la veloce incursione nella cultura “urbana” Hip Hop che ha rivoluzionato musica, danza e influenzato moda e design.
I testi spontanei, nati dal cuore e dall’ esperienza dei Rapper, ben rappresentano quel sentimento di frustrazione che provano i giovani di fronte al disinganno del futuro che, spesso, li mette in guerra contro tutto e tutti. Testi che raccontano con la drammatica irruenza giovanile rabbia, dolore, nostalgia, amore.
In particolare “Non è così” grida l’abbandono dell’amore , “Futuro diverso” è pervaso di dolore per l’amico perso, “Casa” esprime potente nostalgia.
Buona lettura
NON È COSÌ
AUTORE INTERPRETE GABRIEL
1a STROFA
Comuni mortali in un mondo di dei, Comuni comparse in sogni non miei
Non è questa la vita che vorrei, Mi piace se ripenso a lei
Notte insonne mentre il mondo dorme,Il suono delle botte le finestre rotte
La mia anima che corre via, La gioia che non sento mia
Con le macchie di rossetto e i segni di succhiotti
Senza più doghe nel letto e i segni dei rimorsi
Cancello i ricordi e saluto i sogni
Con gli occhi rossi e senza posti
Apro gli occhi tutte le notti, i pensieri distorti e il corpo in frantumi, lo sgremi lo giri lo fumo,
Baby scusami per quest’alcool a fiumi
RITORNELLO
Sveglio fino all’Alba l’ansia mi accompagna il sole mi riscalda e la motivazione mi manca,
ormai mi restano solamente frammenti, vivo in un eterno lunedì, dimmi che non è così
Oooh! Dimmi che non così, dimmi che non è così
Oooh! Dimmi che non così
2a STROFA
Sono preso male perché ho mal appreso come essere felice,
Questa cicatrice Si fa sempre più profonda,
Il mondo di chi non sogna, chi affonda e chi non torna
Fino a quando si fa tardi, Non posso più aspettarti, Io ero il monte e tu la mia cima,
Ma se ti stessi dietro in questa gara saresti sempre tu la prima
RITORNELLO
Sveglio fino all’Alba l’ansia mi accompagna il sole mi riscalda e la motivazione mi manca,
ormai mi restano solamente frammenti, vivo in un eterno lunedì, dimmi che non è così
Oooh! Dimmi che non così, dimmi che non è così
Oooh! Dimmi che non così
FUTURO DIVERSO
AUTORE INTERPRETE ALESSANDRO
1a STROFA
Potessi riabbracciarti ne sarei felice
ma la vita è veloce come una locomotrice
mi ricordo come eri triste
mi hai passato la palla e il dolore in me persiste, nessuno ti credeva ma ora si convince
dovevi proprio morire per farcelo capire
quando quella troia ti ha lasciato mizze
hai messo su una maschera con un sorriso triste
tutti quei ricordi che fanno male
RITORNELLO
Come dire addio a un fratello
Volevi solo un futuro diverso
Ma i ti ho perso
Fanculo all’ero volevi solo un futuro diverso
2a STROFA
Siamo soli cresciuti in una via in un paese senza fantasia
tu piangendo mi hai detto non è più cosa mia
per il tuo dolore non bastava una anestesia
ma non dovevi andare via
o almeno non così ogni sogno ha i propri limiti
andare verso l’infinito o si
in sto cassetto qui ci sono i tuoi ricordi, te li tengo per il giorno in cui ritorni
insieme quanti sbagli enormi che ricorderò per il resto dei miei giorni
Tutte le notti che siamo stati insieme
a percorrere queste vie senza precise mete
le prime sigarette accese con le pretese
poi non ci siamo visti più
tu con la droga io con le tipe su per giù
poi ti ho visto rovinato negli anni
tu pensavi ad una spada per sballarti
RITORNELLO
Come dire addio a un fratello
Volevi solo un futuro diverso
Ma i ti ho perso
Fanculo all’ero volevi solo un futuro diverso
CASA
AUTORE FEDERICO CANTA EMEKA
1a STROFA
Abdi ha fretta, è in auto che sgasa,
pippa ogni scelta cercando una casa,
la terra è promessa, ma fuori c’è Gaza,
la vecchia va a Messa, ma quanti rosari che sgrana,
a volte ho soltanto paura di perdere te,
lo dice mio padre in silenzio, lo dice in stazione Tarek,
ricordo che tutte le estati al paese,
tu ci ritornavi in aereo on time,
a calcio stranieri e italiani negli spogliatoi
separati come l’Apartheid
Calogero s’è fatto da solo, al lavoro fa occhio a Federì,
bisnonno era in Francia in miniera, la sera era cotto, Macaronì…
La mattina è chiara, lo sanno Jennifer, Feng, Jelena, Fatima,
che sta vita è cara, ma l’hanno pagata a prezzo di fabbrica,
il piccante del rohff, Brahim, Babacar,
fratelli corrono Parigi-Dakar,
mangiano borsch, bourek, baklava, kofta,
assaggia un po’ ‘l gusto della libertà,
io ringrazio dio che ho una famiglia,
come una madre e sua figlia fuori dalla Siria,
cosa vuol dire “immigrato”, “emigrato” arrivato a piedi, su un camion o su un motoscafo,
tanto ‘sto stato che cosa t’ha dato,
un auto in garage e un destino da schiavo,
muri sottili, fai piano che c’è tuo cugino che dorme,
silenzi infiniti, immaginare i vestiti, le ville, le donne,
Bangladesh, euro, rose,
quante bellezza dietro le cose
RITORNELLO
Casa, mia dolce casa,
casa, ma dov’è casa?
Casa, mia dolce casa,
casa, ma non c’è casa…
2a STROFA
A Montecitorio o dietro le sbarre,
ci sono ladri di tutte le razze, all’oratorio le felpe più zarre,
Costa D’Avorio, metti le zanne
come Jamal a bere sul marmo,
sempre giù al bar per restare calmo,
sognando Tosa de Mar, un posto più caldo
come la Fati su a Malmö
si nasce già male, si cresce per strada,
si muore in mare, mangia ‘l pescespada,
e la delusione la lasci, nell’illusione dell’hashish,
amori lontani Marrakech, Akkra,
tocchi ancora, gl’occhi le mani le labbra
e tutto quello che so, solo il tuo sorriso…
siamo in uno zoo, o in un paradiso,
davvero sta vita sta in un portafoglio,
l’amore nell’odio, ‘l sangue nel petrolio,
e cadono stelle, e cadono imperi,
ma nonostante le sberle noi restiamo in piedi //
conta su di me, contano in euro, rubli, dirham, lek,
manco sappiamo perché sopravviviamo i week-end,
non posso tagliare la luna, si rompe la scheda,
sei bella come la fortuna, infatti sei cieca,
Santo Domingo, Messico, Ecuador, Brasile, Argentina,
Togo, Nigeria, Senegal, Benin, Burkina, Albania, Romania, Moldavia, Ucraina, Italia, Grecia, Turchia, Afghanistan, Iran, Iraq, India, Cina, Ceylon, Filippine, Vietnam
RITORNELLO
Casa, mia dolce casa,
casa, ma dov’è casa?
Casa, mia dolce casa,
casa, ma non c’è casa…
Autore articolo: Massimo Comi