Arese, Aprile 2017
SIAMO SETTE + UNO, IL CAPO DEL RADUNO
SCONFINANDO A RUOTA LIBERA IN PIEMONTE
Il Parco delle Groane? Lo amiamo certo che sì, le nostre ruote come bizzarri occhi ne conoscono il terreno e girano indiscrete… ma non sempre ci basta: il desiderio e la curiosità di nuovi panorami ha portato le nostre MTB ben oltre la soglia dei nostri campi per aggredire il territorio piemontese.
La meta il Parco del Ticino il “fiume azzurro”, quasi un obbligo, ma piacevole, per chi sta in sella alla Mountain Bike.
Noi – quelli di MTB di UNIinBIKE – abbiamo scelto un percorso off road e ad anello tra Turbigo e Oleggio partendo dalla sponda piemontese e tornando da quella lombarda.
Sotto le nostre ruote passa il silenzio dei campi coltivati rotto a tratti dal canto degli uccelli, dal gorgoglio delle rogge e dallo scorrere delle acque nei canali.
La valle del Ticino, punteggiata da filari di alberi dalle mille sfumature di verde delle nuove fioriture, da cascinali spesso abbandonati, è testimone di una vivida vita rurale – che ahimè rischia di estinguersi – e di inaspettate ville fra cui Villa Picchetta, sede piemontese del Parco
E il tutto mentre il fiume scorre ora placido e ovattato ora rapido e turbinoso: un piacere pedalare lasciando vagare lo sguardo.
E il tutto mentre il fiume scorre ora placido e ovattato ora rapido e turbinoso: un piacere pedalare lasciando vagare lo sguardo.
Il ponte di Oleggio è il culmine del percorso e, dopo un breve stop alla pietra commemorativa del passaggio dei barconi che trasportavano il marmo per la costruzione del Duomo di Milano, costeggiamo veloci il Naviglio Grande, pedaliamo per un lungo tratto lungo il Ticinello un canale che grazie al processo di rinaturalizzazione è frequentato da cigni, garzette, germani reali e molte altre specie acquatiche.
E il divertimento non manca: giù dalla sella ci aspetta il passaggio sul “ponte tibetano” stretto stretto e penzolante e ciondolante – come ogni ponte che porta questo nome – per poi un’immersione nel sentiero del bosco tra curve e giravolte, salite e ridiscese, radici e tronchi e spine e arbusti, insomma tutto ciò che gli amanti della mountain bike trovano entusiasmante ed eccitante poiché lontano dall’asfalto con il suo stressante andirivieni.
Lo sferragliare di un treno ci avverte che il ponte di Turbigo è vicino e che per oggi UNIinBIKE MTB ha concluso la sua avventura.
Concludo con le parole quanto mai appropriate di Davide Cassani, CT della nazionale italiana maschile élite di ciclismo su strada.
“La bicicletta ti fa tornare indietro nel tempo. Ti fa tornare ragazzo”
Pedali al vento a tutti con gli Auguri di una Bella e Buona Pasqua
Autore articolo e foto: Massimo Comi
Che dire ? Essendo tra i fortunati che hanno provato tutto quanto c’è scritto nel resoconto di Massimo, possiamo solo applaudire chi è riuscito a dare parola alle emozioni vissute.
Lunga vita all’UNIinBIKE, questo gruppo ancora novello ma con con un radioso futuro alle spalle.
Lorenzo e Tosca
Condivido tutto quello che è stato detto, aggiungo che siamo un gruppo molto affiatato.
Grazie a Massimo che ci Fa conoscere nuovi percorsi che ci fanno comprendere quanto c’è ancora da scoprire in questa Italia. Questo nuovo gruppo ci permette di conoscere nuove persone e scambiare esperienze di vita pedalando in tranquillità fuori da rumori e pericoli.
Ci auguriamo che questo gruppo di volenterosi continui nella ricerca di nuovi percorsi e nuove avventure.
Angelo
Non sono un ciclista e mai mi potrò unire al gruppo, ma il resoconto corredato da foto della vostra “biciclettata” mi ha fatto percepire la vostra gioia, il piacere che si prova condividendo con altri un hobby comune, e il senso di appagamento interiore che la visione di scenari bellissimi a due passi (beh, per modo di dire…) da Milano può regalare ad una persona.
Complimenti per il post! Giorgio