CONSUMO di CARNE e CO2 – finora ho pubblicato notizie che volevano essere uno stimolo a riflettere sull’impatto dell’inquinamento prodotto dalle attività umane, soprattutto la produzione di CO2, sui cambiamenti climatici e sulla salute del “pianeta che ci ospita”. Oggi volevo anche suggerire una buona pratica che tutti noi potremmo sforzarci di attuare e divulgare.
Secondo delle stime della FAO oltre 7,1 gigatonnellate di CO2 vengono prodotte dagli allevamenti intensivi di bestiame in tutto il mondo, pari almeno al 14,5% delle emissioni totali di gas serra provenienti dalle attività umane. Queste cifre prendono in considerazione l’intera filiera agroalimentare collegata alla produzione di alimenti di origine animale.
(fonte – https://www.fao.org/family-farming/detail/en/c/1634679/)
Andando a vedere il consumo di carne bovina nel mondo ho rilevato che dal 2000 al 2020 il consumo totale è passato da 58 milioni di tonnellate a 75. Secondo i dati del 2020 i maggiori consumatori sono gli USA (13), seguiti da Brasile (9) e UE_27 (8).
Se poi andiamo a veder il consumo all’interno della UE_27 vediamo che la Francia è al primo posto nel consumo di carne bovina (1,5), seguita da Germania (1,2) e Regno Unito (1,1) … nel 2020 erano ancora nella UE. L’Italia è al quarto posto con 0,9 milioni. Riferendoci all’Italia il consumo pro-capite è stato di 14,6 kg di carne bovina all’anno.
(fonte – https://www.fao.org/family-farming/detail/en/c/1634679/)
Questi sono i dati rilevati ….e partendo da questi possiamo calcolare che se in tutto il mondo si riducesse della metà il consumo di carne avremmo un sensibile calo di produzione di CO2.
E qui veniamo al tema che mi sta a cuore … riducendo il consumo si dimezzerebbe anche la produzione di CO2 prodotta a 3,5 gigatonnellate, mentre andremmo a produrne altra con la produzione di cibo alternativo, che però risulterà sicuramente meno inquinante rispetto alla catena che ci porta la carne nei nostri piatti. Forse potremmo anche trarne beneficio dal punto di vista della salute. Non dovrebbe essere uno sforzo improbo, soprattutto nella UE, visto che già dal 2019 al 2020 si è registrato un -3,5% nel consumo pro-capite … e … udite udite in Italia è calato del 16,1%.
Autore articolo: Vittorio Livraghi