SUSSIDI UE ALL’AGRICOLTURA – nel precedente intervento avevo evidenziato come la filiera della produzione/consumo della carne genera una grande quantità di CO2. A tal proposito mi sono stupito leggendo quali sono le sovvenzioni elargite dalla UE nel settore agricolo.
Da un’analisi fatta da The Conversation, un’organizzazione giornalistica indipendente e senza scopo di lucro impegnata a diffondere interventi degli esperti su argomenti legati al bene pubblico, emerge che la maggior parte dei fondi della PAC (Politica Agricola Comune), distribuiti per sostenere l’agricoltura in Europa, sono sussidi destinati all’allevamento per la produzione di carne. Tali contributi valgono circa il 33% del bilancio della UE e sono pari a 386 miliardi di euro per il quinquennio 2023-27.
Lo studio presenta anche dei dati relativi al 2013 sulla produzione di CO2 nel comparto agricolo, precisando che ancora oggi la tendenza percentuale della distribuzione dei sussidi ai vari settori agricoli non è mutata, in cui si rileva che i settori relativi all’allevamento sono quelli che producono la maggiore quantità di CO2. A tal proposito si veda il grafico più avanti riportato (fonte – https://theconversation.com/over-80-of-the-eus-farming-subsidies-support-emissions-intensive-animal-products-new-study-226853).
Il cortocircuito che si genera è quello che per supportare un settore che non potrebbe sopravvivere senza sussidi si contrasta l’azione per ridurre le emissioni che contribuiscono ad alterare il clima.
Già ora si chiedono sacrifici, cambiamenti dello stile di vita e strutturali ai cittadini della UE, che saranno ancora più evidenti nei prossimi anni per raggiungere l’obiettivo di zero emissione di CO2 entro il 2050 … e questo è sacrosanto e assolutamente necessario … ci si aspetta anche un cambio di passo delle istituzioni che possono condizionare il raggiungimento di questo risultato.
Autore articolo: Vittorio Livraghi