“Non indignatevi per il taglio di un albero” – tutti conoscono Mario Rigoni Stern per il suo amore per la montagna e per il suo impegno per proteggerla …. ma anche per capirla, conoscere i suoi equilibri naturali e come agire per una convivenza, come si dice oggi, “sostenibile” con l’attività umana.
Qui ho sempre insistito sul compito importantissimo svolto dalle piante per l’assorbimento di CO2 … oggi, anche per chi ha terminato le sue vacanze in montagna, volevo proporre una riflessione sulla necessità di “capire” le piante. Non sempre si deve interpretare il taglio di un albero come un intervento inopportuno. Come scrive Mario Rigoni Stern nel suo libro “Stagioni”.
“Camminando per i boschi vi potrebbe sorprendere un’abbattuta di alberi, ma prima di indignarvi o di andare a protestare, guardatevi attorno e cercate di capire il perché del taglio: osservate le piante al suolo, quelle rimaste in piedi, quelle che stanno crescendo e il sottobosco. Forse potreste arrivare a intuire da soli le ragioni di quello che ritenete un ‘disastro’. Queste operazioni, apparentemente semplici, richiedono preparazione e studio. Non assistito dagli interventi degli esperti il bosco si inselvaticherebbe, tanto da diventarci ostile”.
Tutto ciò è essenziale per una convivenza che aiuta la natura e l’uomo. Ogni intervento sul verde, che oggi è diventato sempre più importante e essenziale per un futuro migliore, deve essere fatto con estrema attenzione e dopo uno studio approfondito …. per evitare gli obbrobri che spesso vengono spacciati come ecologici e funzionali al miglioramento dell’ambiente naturale.
Però non prendiamo alla lettera “Non indignatevi per il taglio di un albero” … ovviamente in questa idea di convivenza umana con il “verde” non rientrano gli interventi di disboscamento per fare nuove piste da sci …. forse ne abbiamo abbastanza per accontentare tutti gli sciatori … o il taglio di alberi secolari in città per fare spazio alle auto.
Autore articolo: Vittorio Livraghi