Tante canzoni per sognare

i dieci anni del Coro Uni Ter

Questo è un giorno di gran festa
e incantati qui si resta
a sentire il nostro coro
(devo dir che io l’adoro).

Una bella carrellata
per percorrere ogni annata
dall’inizio, ai primi esordi
… e t’immergi nei ricordi.

Mentre scorrono i filmati
qui da Emma presentati
già pregusti le canzoni
e sai già che ti emozioni.

Prima un canto spensierato
che ti fa tirare il fiato:
ecco “Tanto pe’ canta’…”
con cui il coro si dà il la.

Ma non manca il sentimento
ed ascolti un bel momento
quel “Non ti scordar di me”
che trasporta via con sé.

Poi un motivo spiritoso
ch’è di certo assai famoso:
“Ma le gambe” è intitolato
e da tutti vien cantato.

Ora appare sullo schermo
(che rimane a lungo fermo)
quell’immagine d’un bosco …
e il suo nome ben conosco.

Dalle voci sei rapito
e vuoi cogliere l’invito
d’inoltrarti in quel sentiero
dove c’è l’amore vero.

Ai sessanta ecco si arriva:
la platea or si ravviva
e ondeggiando segue i canti
certo noti a tutti quanti.

C’è Modugno con “Nel blu …”
e cos’altro vuoi di più?!
E c’è Mina così bella
mentre canta “Tintarella …”

Siam vicini ormai ai settanta:
l’euforia è sempre tanta
nel sentir “Piccola Katy”
nota a tutti, ci scommetti.

La canzone di Battisti
forse un poco ci fa tristi
riascoltando “E penso a te”
(siam nostalgici, ahimè).

Si finisce coi migranti
che senz’altro furon tanti
ma il motivo “E semm partii”
ti dà il ritmo lì per lì.

Ora chiudo la rassegna
ed a tutti chiedo venia
se mi sono dilungata …
sono ancora emozionata.

E comunque, vi assicuro,
per me è stato un poco duro
non avere qui elencato
tutti i canti che ho ascoltato.

 

6 thoughts on “Tante canzoni per sognare”

  1. Sempre brava piera….grazie…. ma non ti scordar di me era in realta lucciole vagabonde

    1. Piera Cannizzaro

      Cara Maria Grazia, io mi riferivo proprio alla canzone “Non ti scordar di me”, che avete appena accennato.
      “Lucciole vagabonde”, per quanto sia orecchiabile e simpatica, non è la più adatta a “trasportar via con sè” (come ho scritto nella mia filastrocca). Non ti pare?

      Piera

  2. Giorgio Fiorini

    Ecco due donne (Maria Grazia e Piera) che con la loro creatività e passione sono un esempio calzante del profilo di persone che con la cultura ci sanno fare! Grande la capacità di coagulare efficacemente un gruppo canoro (Maria Grazia). Elevatissima la competenza a decantare in rima gli eventi che si succedono in UNI TER (Piera). Nel mezzo di “scilingiagnoli” (chi assisterà a fine maggio al saggio della scuola di teatro, capirà perchè ho sulle labbra questo termine) che “parlano tanto per parlar” e “senza saper ascoltar” (versi di una nuova canzone…). Le voci in canto e poesia delle nostre due “uniterine” (quando scrivo questa qualificazione devo stare sempre attento a non commettere i miei usuali refusi…) offrono grande piacere e ottimismo sulle capacità insite tra le persone dell’associazione.

    1. Piera Cannizzaro

      Grazie Giorgio, come sempre molto gentile verso le donne e fiducioso nelle nostre capacità.
      Verrò senz’altro al vostro saggio di fine anno (non me ne perdo uno!) e sono incuriosita da questi “scilingiagnoli” di cui parli.

      Piera

  3. Giorgio Fiorini

    Come al solito lascio traccia dei miei refusi: nel saggio si parla di “scilinguagnoli” non “scilingiagnoli”. Il personaggio nella piéce “Il medico per caso” (elaborazione di una commedia di Molière) si riferisce, con termine desueto, a quella serie di discorsi da “comari” che certe donne impiccione (non tutte naturalmente :-)) sono use imbastire senza interruzione. In verità, il termine potrebbe essere affibbiato anche agli uomini, in particolare a certi politici (non tutti naturalmente :-)). Devo dire però, che anche “scilingiagnoli” non mi suona male: soprattutto se lo si affibbia alle mie elucubrazioni di pseudo-scrittore o ai miei “corsivi” da giornalista “de noialtri”.
    Ciao,
    Giorgio

    1. Piera Cannizzaro

      Naturalmente il termine da te “inventato” stimolava maggior curiosità, dato che è conosciuta la parola “scilinguagnolo” , anche se in disuso.
      A quanto pare gli attori sanno essere creativi pure nei refusi.

      Piera

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