TRE GRANDI UOMINI E UN PICCOLO AEREO (riflessioni in rima sulla conferenza)

3grandi

Quelle voci coinvolgenti
nel silenzio dei presenti
ti trasportano lontano
in un piccolo aeroplano.

E’ una pagina di storia
da scolpir nella  memoria:
un’impresa portentosa
e di certo generosa.

Ci troviam nel dopoguerra
con l’Italia messa a terra
e che or si dà da fare
per potersi sollevare.

Ci son bimbi assai provati
dalle bombe mutilati
che han bisogno di più cure
e di affetto, e di premure.

E c’è un grande Sacerdote
che li accoglie e i cuori scuote
per l’aiuto a quei bambini
detti i suoi “mutilatini”.

Gli altri due protagonisti
aviatori e giornalisti
son amici già affiatati
per di più spericolati.

Nasce allora questa impresa
a raccoglier fondi tesa:
una lunga trasvolata
che non s’era mai tentata.

Su un aereo da turismo,
mossi certo da altruismo,
i due affrontano quel viaggio
che non sembrerebbe saggio.

La partenza è qui a Milano
ma l’arrivo assai lontano
Buenos Aires è la meta …
e la fine sarà lieta.

Ma tornando ai narratori,
questi nostri relatori
san davvero catturarti,
nel racconto trasportarti.

Anche il titolo ideato
io direi proprio centrato,
e in quel piccolo aeroplano
batte quasi un cuore umano.

Messo lì fra quei tre grandi
a me pare ci domandi:
“Non vi sembra un bel messaggio
di altruismo e di coraggio?”

Don Gnocchi: Leonardo Bonzi e Maner Lualdi dopo l'impresa dell' "Angelo dei bimbi" 1949
Don Gnocchi: Leonardo Bonzi e Maner Lualdi dopo l’impresa dell’ “Angelo dei bimbi” 1949

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Autore articolo: Piera C.

4 thoughts on “TRE GRANDI UOMINI E UN PICCOLO AEREO (riflessioni in rima sulla conferenza)”

  1. Tante grazie amica Piera
    devi esser proprio fiera
    del tuo tenero commento
    che mi fatto assai contento
    e se pur ridosso all’osso
    mi ha davvero assai commosso.

    1. Piera Cannizzaro

      Siamo noi tutti a doverti ringraziare, Lionello, per le emozioni che hai saputo suscitare coinvolgendoci nel racconto, insieme a Laura e Monica.
      Grazie davvero.

  2. Giorgio Fiorini

    Quando interpreti di alto livello culturale si impegnano nella narrazione della realtà storica (Laura) e nella esposizione della stessa in formato teatrale (Monica e Lionello), possono creare un momento magico e rendere un pomeriggio UniTer unico. La storia dei “Tre grandi uomini” è stata anche una occasione per ricordare i bisogni meno effimeri della vita: come la ricerca di se stessi, l’amore per l’avventura, la predisposizione alla generosità e alla carità. La poesia-commento, poi, di Piera è stata in linea con la qualità del tema trattato e dei relatori.

  3. Dopo i superbi commenti, l’uno in rima (stupendo e toccante) l’altro in prosa (con riflessioni particolareggiate) mi trovo veramente “spiazzata” e resto senza parole; mi resta solo da dire: bravi i tre relatori, ognuno con le proprie caratteristiche, ci hanno saputo coinvolgere nell’impresa e ci hanno fatto capire che, quando si vuole, si riescono a realizzare i sogni più impossibili. E chi non ha partecipato alla conferenza, non sa cosa si
    è perso!
    Alba

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