Mi capita spesso di parlare con amici dell’UNI TER, di quanti siamo, di quanti corsi teniamo e delle tante altre attività (conferenze, viaggi, teatri, ecc.) che svolgiamo con i nostri Soci. In genere noto interesse e anche ammirazione.
Poi spiego che tengo anche dei corsi di Matematica e qui la musica cambia … I miei interlocutori ritornano subito ai vecchi terrori scolastici e non si capacitano che persone, oltretutto diversamente giovani e con i neuroni un po’ provati, si sottopongano volontariamente a tali supplizi.
Eppure la Matematica è piacere allo stato puro. Nell’aria c’è bellezza e sensualità, tanto che si goda di certe proprietà e si trovino ad ogni piè sospinto equazioni soddisfatte da certi valori dell’incognita.
Quello che voglio confessare e che, come docente, provo un immenso piacere quando, contrariamente agli stereotipi, riesco a spiegare in modo semplice concetti difficili e vedo, da un lampo negli occhi dei mie studenti, che l’idea è arrivata a segno.
Ieri o concluso un corso su Archimede che, grande, grandissimo matematico, è stato l’ennesimo pretesto per trasmettere questo amore.
Grazie a tutti coloro che hanno partecipato con me a questa bella esperienza.
Non ho partecipato a quest’ultimo corso per impegni presi precedentemente,
ho però seguito Alex in un altro corso di matematica qualche tempo fa, e ne sono rimasta entusiasta.
Siamo entrati in un mondo magico, dove numeri e concetti sapevano affascinarti.
Ci siamo inoltrati addirittura … nella quarta dimensione!
Ma la cosa che più mi ha colpita è aver scoperto che si possono ritrovare le leggi matematiche in un fiore, nella disposizione dei semi, nel più piccolo
elemento della natura!
Un rompicapo piacevole erano poi i quesiti settimanali da eseguire a casa.
Facevi calcoli su calcoli per arrivare a una soluzione, applicando regole e
teoremi che avevi imparato a scuola a suo tempo.
A volte riuscivi, e ti ritenevi soddisfatto, salvo poi venire a sapere che bastava il famoso “pensiero laterale” per risolvere il problema, senza neppur bisogno di un numero, o tantomeno di una classica operazione.
Bastava vedere la cosa da un altro punto di vista. E penso che questa abitudine potrebbe anche essere utile nella vita di tutti i giorni.
Buona matematica a tutti!!!
Piera
Meraviglia delle meraviglie! Oggi Piera si è convertita alla prosa o forse è stato il vento che ha portato con sé tutte le sue rime?
Scherzi a parte, hai spiegato benissimo il tuo incontro speciale con la matematica per merito di Alessandro; anch’io non mi sono iscritta perché nello stesso orario avevo un altro impegno.
Speriamo che per il prossimo anno Alessandro ci proponga un nuovo argomento legato alla matematica, cosicché i miei neuroni un po’ provati ne possano trarre vantaggio.
Alba
Non ho mai avuto un buon rapporto con la matematica e questo costituiva per me un problema quando (più di 50 anni fa) frequentavo il liceo scientifico. Venivo promosso con un 6 stentatissimo. Per non parlare della fisica.
I corsi di Alessandro mi hanno fornito il destro per guardare alla materia con occhi diversi: non riesco ancora a sognare la matematica (forse dopo il prossimo corso), ma indubbiamente debbo confessare che comincia a piacermi: non è mai troppo tardi ! Carlo