UNA STORIA VERA (conferenza di giovedì 3 novembre)

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Il filmato in bianco e nero
ci riporta col pensiero
nel silenzio di quei monti
ad ampliare gli orizzonti.

E’ il racconto di un amore
e di un grande scalatore
che insieme alla compagna
sa affrontare la montagna.

Con le anime protese
verso sempre nuove imprese
manifestano passione
e tenacia, e decisione.

E li ammiri lì in cordata
mentre effettuan la scalata
in completa sintonia,
col paesaggio in armonia.

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Un paesaggio mozzafiato
che puoi solo aver sognato
con pareti lì a strapiombo
le valanghe e il loro rombo.

E i crepacci, e le fessure
e le cenge sulle alture
dove possono sostare
e le forze ritemprare.

Per riprender la salita
verso quella meta ambita:
una cima immacolata
che nessuno ha mai violata.

Riviviamo le emozioni
nelle loro annotazioni,
al diario poi affidate
e nel tempo tramandate.

Da compagni di salita
a compagni nella vita:
or li vedi col neonato
che sorride, certo amato.

Poi il momento del dolore
senza più lo scalatore:
la montagna se l’è preso
ed ai suoi non l’ha più reso.

Ma il sorriso del bambino
è un segnale del cammino
che prosegue e ti consola:
lei non è rimasta sola.

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Autore articolo: Piera C.

7 thoughts on “UNA STORIA VERA (conferenza di giovedì 3 novembre)”

  1. Solo ora leggo il “pensiero rimato” di Piera. Mi dispiace non essere stata presente alla conferenza, ma, come sempre, posso attingere dai versi della nostra poetessa per provare le sue emozioni. Poiché conosco il suo amore per la montagna, Piera avrà certamente condiviso le vicissitudini di questi due alpinisti, il loro entusiasmo e il dolore che ne è conseguito.
    Alba

  2. Piera Cannizzaro

    Beh, cara Alba, poetessa è un po’ troppo … mi considero piuttosto una specie di “cantastorie”, nel senso che mi piace ricostruire in rima avvenimenti a cui sono stata presente, o che mi sono stati riferiti.
    Naturalmente il tono è a volte scherzoso, a volte serio (dipende dall’argomento).
    In questo caso la storia era davvero commovente, tanto più che a presentarla era il bambino di allora, che ha saputo ricostruirla attraverso foto, pellicole e frasi (quelle sì poetiche!) tratte dai diari dei genitori, in cui si sentiva tutta la loro passione per la montagna.
    Piera

  3. Giorgio Fiorini

    So che al definerla poetessa Piera risponde trincerandosi dietro la sua educata modestia. Ma quando leggendo questa sua poesia, anche un “bruto” come il sottoscritto ne rimane colpito, costui si sente spronato a ringraziarla per il senso di umano sentimento che i suoi versi hanno saputo regalare:
    un bel dono!

    1. Piera Cannizzaro

      Non credo, Giorgio, che un attore di teatro possa permettersi
      di essere “un bruto”, come tu dici.
      Penso che la sensibilità sia del tutto indispensabile, per calarsi nei vari personaggi e interpretare i diversi ruoli.
      E’ inutile che tu ti nasconda …
      Piera

  4. Molto bella la poesia di Piera fantastica e coinvolgente la proiezione del grande Lorenzo Boccalatte che abbiamo visto in due vesti con i capelli bianchi a presentarci il filmato e ancora in fasce come attore dello stesso filmato.

  5. Lorenzo Boccalatte

    Grazie Piera per aver messo in versi , con attenzione alla storia ed ai sentimenti, il film “Ninì”. Un bel ricordo di un pomeriggio di partecipazione ed anche di emozione.

    1. Piera Cannizzaro

      Grazie a Lei, per aver saputo trasmetterci emozioni e sentimenti, in un modo così delicato ed avvincente.
      Piera

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