L’albero dimenticato dal tempo

Fin dai miei primi studi di Botanica sono stato attratto da una pianta particolare che veniva definita un “fossile vivente”. Si tratta della Gingko. Linneo la classificò con il nome di Gingko biloba, perché alcune delle foglie hanno un piccola insenatura che le divide in due lobi. In cinese Ging-ko significa albicocca gialla (o argentata), infatti i frutti hanno l’aspetto di piccole albicocche. Purtroppo non commestibili, ma anche molto puzzolenti quando maturano, per questo nei giardini e nei parchi conviene sempre piantare delle piante maschili. Si, perché, come ho spiegato nella lezione “Il sesso delle piante” del corso Uniter “ Capire l’agricoltura” la Gingko è un pianta dioica. Il che significa che ci sono piante maschili e piante femminili.

Fossile vivente, perché la sua origine nell’evoluzione è molto antica, circa 150 (o forse più) milioni di anni, e molte delle specie della stessa famiglia sono oggi solo dei fossili.  E’ una pianta che era molto diffusa in epoche geologiche, ma poi è scomparsa eccetto in due piccole regioni montagnose della Cina. Ci sono esemplari vicino a monasteri buddisti cui si attribuisce una età intorno ai 500 anni. Dalla Cina, in epoca moderna questa pianta è stata diffusa praticamente in tutto il modo come pianta ornamentale. A questo scopo infatti presenta alcuni vantaggi, è poco attaccata da parassiti sia animali che vegetali. Le foglie in autunno assumono un bel colore giallo intenso e cadono in poco tempo, perciò molto adatta per ornare viali. Non ha bisogno di potatura, perché in genere ha una crescita e una struttura molto verticali.
Nel mio giardino ne ho messo a dimora prima due, che ora superano in altezza la  casa poi un’altra che sta iniziando a crescere in questi anni. Per alcuni anni, dopo il trapianto, crescono lentamente, ma poi hanno una crescita, molto regolare.
Un’ultima considerazione. Negli anni novanta, ed in parte ancora oggi, l’estratto di foglie di Gingko è diventato molto popolare nella medicina erboristica, per le sue supposte proprietà di facilitare la circolazione capillare e di influire positivamente sulla memoria. Gli studi che hanno dimostrato effetti positivi sono stati condotti su un numero limitato di persone e quindi la loro affidabilità è discutibile. Non è escluso che l’assunzione di estratto di foglie di Gingko possa avere un effetto benefico, ma mancano  ancora prove definitive.
Aspetto autunnale
Aspetto autunnale

Autore articolo: Ruggero Cimatti

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