L’Aerauto

Durante la conferenza di giovedì scorso si è accennato ad un velivolo denominato “Aerauto” pilotato da Bonzi e Lualdi negli anni precedenti la loro grande impresa compiuta col famoso “Angelo dei bimbi” (1949).

Dell’aereo furono fatte tre versioni: il “PLC 2”  nel 1946,con motore Walter Mikron di 60 CV, poi un secondo prototipo nel 1947 il “PLC 3” sempre con motore Walter Mikron 80 CV ed in fine nel 1949 il “PLC 5” con motore boxer quattro cilindri 125 CV, con una lunghezza di 6,30 m. e un’apertura alare di 9,80 m, poteva raggiungere le velocità di crociera di 160 km/h in aria e di 70 km/h su strada, disponendo dell’autonomia di volo di circa 600 km. L’ing. progettista fu Luigi Pellarini e la costruzione fu affidata alla Carrozzeria F.lli Colli.

Dopo aver superato con successo i previsti collaudi con il pilotaggio dell’ing. Vaghi, l’Aerauto fu immatricolata I-AUTO, e tra il 25 dicembre 1949 e i primi giorni del 1950, compì un giro dimostrativo in molte città italiane: un vero e proprio “Giro d’Italia” di 4.000 km, di cui 1.800 in volo, sponsorizzato da una casa produttrice di liquori.

Pilotata da Leonardo Bonzi e Maner Lualdi, l’Aerauto atterrava nelle zone periferiche e raggiungeva i centri città dopo aver ripiegato le ali, dimostrando a tutti le potenzialità di poter fungere da vera “Aerauto”, metà aereo e metà automobile.

Dei due esemplari costruiti uno venne demolito, e l’altro rimase molti anni abbandonato in un hangar all’aereoporto di Bresso, finché non venne distrutto da un incendio negli anni settanta.

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Autore articolo: Edo Bossi

1 thought on “L’Aerauto”

  1. Piera Cannizzaro

    Grazie Edo, per le foto e le notizie davvero inedite, almeno per me.
    Quando, durante la conferenza, si era parlato di questa eccezionale “aerauto”, l’interesse era evidente da parte di tutti (si sentivano commenti ed esclamazioni di meraviglia).
    Era sembrato qualcosa di … avveniristico, eppure era stato creato più di sessant’anni fa!
    Un’ulteriore prova del genio creativo dell’uomo.

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