COME STA IL PIANETA CHE CI OSPITA (21)

Gli scienziati calcolano quanta CO2 viene rimossa dall’atmosfera con le nuove tecnologie – secondo uno studio effettuato nel 2023 da alcuni scienziati della Oxford University di Londra, al momento solo lo 0,1% della rimozione dell’anidride carbonica dipende dalle nuove tecnologie che si stanno sviluppando per la cattura e lo stoccaggio di CO2 … il restante 99,9% viene assorbito dagli alberi e dal suolo. Sempre da questo rapporto emerge che se vorremo raggiungere entro il 2050 l’obiettivo di limitare al di sotto dei 2°C il riscaldamento globale (come stabilito dagli accordi della COP21 tenutasi a Parigi nel 2015), la rimozione di CO2 attraverso l’uso di nuove tecnologie dovrà incrementarsi di ben 1300 volte e del doppio di quella attuale dovrà essere demandata agli alberi e al suolo – https://www.ox.ac.uk/news/2023-01-19-co2-removal-essential-along-emissions-cuts-limit-global-warming-report .

Questi dati ci dicono che non si può prescindere dalla drastica riduzione delle emissioni di CO2, ma se si vorrà raggiungere nel 2050 lo zero netto di produzione di anidride carbonica, una parte importante dovrà essere fatta dall’assorbimento da parte delle nuove tecnologie.

Uno dei punti indicati nell’accordo finale della COP28 di Dubai dello scorso mese di dicembre è: “accelerazione delle tecnologie a zero e a basse emissioni, tra cui …. le tecnologie di cattura e di stoccaggio del carbonio”.

Tenendo conto dello stato dell’arte attuale e di quanto avevo evidenziato nel mio ultimo intervento su Facebook relativo alla programmazione della produzione di carbone che il Ministero del Carbone dell’India intende raggiungere nel 2030 (un raddoppio della produzione di uno dei maggiori produttori di carbone del mondo) …. “siamo ancora all’inizio e in ritardo”, come afferma Jan Minx, uno dei curatori del rapporto della Oxford University.

Uno nota di ottimismo e speranza – gli stessi scienziati evidenziano che la ricerca, l’innovazione e la presa di coscienza pubblica sono in rapido aumento … nel nostro piccolo possiamo impegnarci per diffondere sempre di più questa consapevolezza. Ad oggi è carente la consapevolezza da parte della politica, che stenta ad affrontare in modo deciso il problema delle cause del riscaldamento climatico. Ci auguriamo tutti che il 2024 possa essere un anno di svolta!

Autore articolo: Vittorio Livraghi

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