Che fermento c’è qui in sede …
un viavai che mai si vede!
C’è chi il proprio turno aspetta
e chi invece è di vedetta
pronto ad intercettare
a chi tocca ora passare.
Sempre vigile ed attento
ti fa un cenno un bel momento
e tu entri in “aula uno”:
ti sorride qui qualcuno
che ti fa accomodare
e ti chiede che vuoi fare.
Quale corso vuoi seguire …
(ma la sigla devi dire).
Non ricordi? Non importa
se tu hai memoria corta:
chi ti ha accolto sorridente
te la trova celermente.
Poi controlla se c’è posto
e sa dirti orario e costo
ma se il numero è esaurito
non restar così contrito:
c’è la lista anche d’attesa
(questa sì ch’è una sorpresa).
Con un foglio esci contento
guardi dove tira il vento
ma sei presto individuato
gentilmente indirizzato:
or ti devi incanalare
e un’altra aula varcare.
Entri ancora un po’ perplesso
non ti perder proprio adesso …
Ci son soci dietro i banchi
che non sembran proprio stanchi
continuando a smanettare
col computer, e prenotare.
Passi poi in segreteria
(la conosci, mamma mia!)
dove arrivano all’istante
attraverso la stampante
quei bei fogli compilati
col tuo nome e gli altri dati.
Siedi e paghi la tua quota.
Devo dir che ogni ruota
d’ingranaggio scorre via
con prontezza e simpatia,
lo possiam testimoniare
e senz’altro confermare.
Bravi gli organizzatori
ed i tanti operatori
che si prestan generosi
sorridenti e premurosi.
Un applauso vi facciamo,
un saluto e … ci vediamo!!!
Autore articolo: Piera C.
complimenti!!!!! tutto vero…. e in poesia è molto bello! Davvero APPLAUSI a tutti gli organizzatori e a te Piera per le piacevoli rime
Grazie Piera sei sempre favolosa!
Sono lieta di ritrovarti in forma smagliante, cara Piera. Non ero presente alle iscrizioni, perché mi sono assentata da Arese, ma memore degli scorsi anni, la tua descrizione è perfetta e, come sempre, briosa (la vivacità rispecchia proprio il tuo carattere). A presto.
Alba
Guarda un po’, guarda che bello
sembra proprio un bel venticello
con Piera, gran signora davvero,
che ringrazia Uni Ter intero.
Come parte del “corpo insegnante”
io lo trovo invero assai intrigante
il modo eccezionale, davvero solare
del tuo racconto in rima, da ricordare.
E che dir dei collaboratori ?
Sempre pronti, gran signori.
E’ un bel gruppo, un capolavoro
che a tutti dan un gran supporto, d’oro.
Nominar tutti possibil non è
ma già ci conoscete o lo farete, eh, eh 🙂
E vorrei ai nuovi soci far presente
che il volontariato è il nostro propellente.
La settimana è stata tosta assai
per le iscrizioni al nuovo anno ormai
quasi ottocento sono di già gli iscritti
se non è un primato, ci siam proprio dritti
Tanti i soci nuovi, veramente
quanti nuovi volti, quanta bella gente 🙂
ed è importante che non sol di Arese
ma dal circondario da noi vengono, nel paese.
L’impegno che Uni Ter sempre ha mostrato
dal Presidente fin all’ultimo arrivato
viene una volta ancor, in modo eccellente
a tutti messo a disposizione, è evidente.
E il piacere che nostra ricompensa è
sta nel vedere chi si iscrive, sai perché ?
Veder apprezzato il nostro impegno, che è poi
di migliorarsi sempre, per tutti i cari Soci, voi 🙂
In conclusione: un hip hip hurrah
a tutta Uni Ter, et voilà 🙂
Se qualche rima può sembrar un pochino sciocca
e magari anche forse un tantino farlocca
vi prego, di me vogliate aver pietà
dell’estro di Piera valgo neppure la metà 🙁
Massimo
Belle espressioni in rima, sia di Piera (irraggiungibile!) che di Massimo: complimenti! Un suggerimento: perché alle prossime iscrizioni entrambi non vi mettete negli “angoli di snodo” della coda, a declamare le vostre rime? Sarebbe una maniera cultural-creativa che allieterebbe i momenti di attesa…
Giorgio Fiorini
Grazie a tutti per gli apprezzamenti sempre molto generosi e a volte un po’ esagerati, ma dettati senz’altro dall’affetto che ormai lega i soci dell’Uniter.
Un saluto particolare a Massimo, che ha saputo descrivere in rima, con il suo solito entusiasmo, l’esperienza vissuta in prima persona (io ho potuto soltanto testimoniare da osservatrice esterna).
Quanto al suggerimento di Giorgio, solo a lui poteva venire in mente quell’ idea, e gli ricordo che non tutti (ahimè!) appartengono al mondo del teatro.
Arrivederci a giovedì, giorno dell’inaugurazione.
Sempre sorprendente vedere come una rigida organizzazione, la “macchina delle iscrizioni”, possa avere anche un lato poetico.
Io non ci sarei arrivato, ma mi fa molto piacere vedere che, nonostante la frenesia delle operazioni, l’atmosfera fosse distesa e rilassata.