UNIinBIKE Sintesi della stagione

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Dicembre 2016

Biciclette in panchina, l’inverno è tiranno!

Un giorno, ad Arese, nel bianco sole di una giornata d’autunno, accompagnati dal rosso vivo del foliage, liberate le gambe, siamo partiti leggeri, in allegria un po’ avventurosi un po’ timorosi  con  la voglia di esplorare e abbiamo iniziato a pedalare  consegnando  i pedali al vento.
Il vento è rinfrescato e così, nella severità del clima, UNIinBIKE si acquatta nel silenzio dell’inverno – la stagione della sosta e della pazienza –  per rigenerarsi, fortificarsi in vista di  nuove cavalcate.

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Non è uno sport di squadra ma in compagnia ci si diverte di più e via via ci siam trovati in 20 alcuni sempre puntuali e altri occasionali, con signore scampanellanti, sorridenti e per nulla remissive.
Una compagnia che si fa guardare, che pedala con passione e trasuda emozione.
Emozionante è aver percorso finora 150 km di sentieri e piste ciclabili attorno a Arese con scoperte insospettabili: gli “aeroporti delle Groane”, il Lura capriccioso che sparisce e ricompare, il Villoresi dalle sponde di cemento e due occhiate due, questa sì che è bella, a Milano e alla bella Monte Stella e il coinvolgente Giardino dei Giusti.

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Noi siamo qui sorridenti e soddisfatti sulla vetta della seconda salita alla “montagna bella”, ultimo drappello dei 38 “temerari” che per 6 uscite  hanno pedalato curiosi e ammirati e con stupore scoprono  che non è poi così malvagio quello che c’è sotto il nostro naso e che è  proprio lì fuori dall’uscio di casa.
Le scoperte sono solo all’inizio …

 “io vorrei che nella Luna ci si andasse in bicicletta

per vedere se anche lassù chi va piano non va in fretta”  (G. Rodari)

… e riprenderanno non appena il sole si farà meno timido.

Pedali al vento, sempre.

Autore articolo: Massimo Comi

2 thoughts on “UNIinBIKE Sintesi della stagione”

  1. Bravi, bravissimi tutti i pedalatori!
    Vi invidio e, come me, penso tanto altri. Mi raccomando a Natale non mangiate troppe fette di panettone, altrimenti poi la fatica si farà sentire
    alla ripresa delle vostre avventure. E tu, Massimo, continua con la tua cronaca, ora che ti sei messo a far la chiosa in versi (di Rodari)
    Alba

  2. Piera Cannizzaro

    Belle le vostre pedalate, ed entusiasmanti le cronache di Massimo, che ci fanno rivivere ogni volta percorsi ed emozioni, dandoci per qualche attimo l’illusione di essere con voi, nel vento, verso nuove mete.

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