Ginnastica mentale

Tenere un corso all’UNI TER è certamente un impegno, ma anche una grande soddisfazione. Soprattutto quando la materia è la matematica e si hanno allievi come Piera che non solo sa cogliere l’essenza delle cose, ma la mette anche in rima.
Quanta verità in questi versi!
E poi che bello il finale che mi ricorda una canzone di Gaber: quasi quasi mi faccio uno sciampo.
Alessandro

 

G I N N A S T I C A   M E N T A L E

Mai nessuno può pensare
quanto possa affascinare
questo corso un poco astratto
che ti fa diventar matto. 

E se già nelle lezioni
metti in moto i tuoi neuroni
cosa dire l’indomani
coi quesiti alquanto strani?

 Ciò che conta, ciò che vale
è il pensiero laterale
(tanto facile da dire
quanto arduo da eseguire). 

Pensi e pensi cosa fare
ed in modo assai lineare
segui dati e indicazioni
e fai conti e operazioni. 

Nel cercare una risposta
il pensiero non si scosta
dal tracciato deduttivo
per raggiunger l’obiettivo. 

E’ un percorso collaudato
ma piuttosto complicato …
l’abbandoni e ricominci:
se ti arrendi non la vinci! 

C’è senz’altro un’altra via
la più breve che ci sia,
su riprovaci di nuovo
(di Colombo è certo l’uovo). 

Lascia perdere quel dato
forse tutto è più immediato,
ma il pensiero ormai s’avvita
e non vedi via d’uscita. 

Finché, quasi alla deriva,
una folgore t’arriva
e capisci sull’istante
ch’è la cosa più lampante. 

Finalmente, qual buon vento …
ma poi affiora il malcontento:
quanto tempo (mamma mia!)
per centrar la strategia. 

Tutti i calcoli eseguiti
a un bel nulla son serviti
poiché in fondo conveniva
cambiar solo prospettiva. 

Non importa, non fa niente
s’è allenata un po’ la mente.
Caro Alex, che ne dici?
Ora faccio un giro in bici.

 

 

                                                                                                      Piera

 

          8 marzo 2013