Argomento noto ai membri del Consiglio Direttivo

Ho trovato tre link (ma sono centinaia) che portano a pagine interessanti e neanche tanto lunghe, che ho pensato di sottoporvi perché possano fare da corollario alla conferenza di domani con argomento “Archimede”.
Orlando, prima di pubblicare questo scritto, dovrebbe visionare i contenuti di tutte le pagine, che anche voi potete vedere con un clik, e decidere sulla loro congruità usando qualche regola che….non c’è, oppure prendere tutto per buono senza verificare, come ha fatto ora, e pubblicare.

https://it.wikipedia.org/wiki/Archimede

https://it.wikipedia.org/wiki/Archimede_Pitagorico

www.archimedemilano.com/

Ma c’è di più, se questi link sono inseriti in un commento, il buon Orlando non può intervenire perché il commento passa in automatico alla pubblicazione e allora, lasciamo che l’approfondimento sulla conferenza “Archimede”, buono o fasullo che sia, si trasformi in quello su Archimede Pitagorico o sulla archimedemilano? UNITER sei grande!

Meditate gente!

P.S.   …..e questi sono link “puliti”…..

archimede

Autore articolo: Emilio Tacconi

8 thoughts on “Argomento noto ai membri del Consiglio Direttivo”

  1. Emilio, incuriosita dalle tue segnalazioni, sono andata a vedermi i link suggeriti, ma, forse per l’ora ormai tarda, dopo aver letto qualche argomento del primo, ho preferito passare al secondo sul quale mi sono soffermata con maggior piacere, anche perché non conoscevo la storia di Archimede di Disney, sul terzo link sorvoliamo.
    Conclusione: un argomento si può trattare sotto aspetti diversi.
    Speriamo che domani Alessandro sia clemente con l’auditorio Uniter.
    Alba

  2. Giorgio Fiorini

    Cari amici, non mi sono collegato ai siti suggeriti. Ho fatto male? So che Wikipedia ed altri riferimenti sul web non sono il “Verbo”. Devo confessarvi però, che non ho capito il senso di quanto comunicato da Emilio. Sono rimasto un po’ confuso, ma non ho l’intelligenza di Archimede e sono sicuro che sarete clementi con la mia scarsa capacità cognitiva 🙂 Saluti, Giorgio

  3. emilio tacconi

    Alba, scusami tanto di averti fatto perdere del tempo, ma il pezzo era indirizzato soprattutto ai membri del Consiglio per dimostrare la vulnerabilità del sistema quando vengono inseriti da parte dei Soci dei link che conducano al web aperto cioè escano dagli spazi gestiti direttamente dall’UNITER.
    Dietro un link apparentemente innocente può esserci di tutto, magari anche all’insaputa di chi lo usa e, a mio parere, l’unico modo di evitare sorprese è quello di consentire link solo a spazi di cui abbiamo il pieno controllo cioè quelli che abitualmente Orlando già usa per pubblicare foto, filmati, ecc….come del resto si è sempre fatto, tranne che in pochissimi casi (dovuti a iniziative individuali poco gradite e passate inosservate ai più) che hanno acceso la miccia.
    Ma pare che questo concetto sia particolarmente ostico a molti membri del Consiglio in nome di una promettente apertura verso l’esterno per una supposta diffusione del nome UNITER nel cyberspazio, di cui non capisco la necessità, e che, a conti fatti, potrà portare più danni che benefici.
    Se poi questa spiegazione al volo aprirà anche un dibattito fra i Soci, ben venga!
    Giorgio, chiedo scusa anche a te e spero che quanto risposto ad Alba abbia contribuito a spiegare la situazione.

    Emilio

  4. Lo stesso dubbio che ha avuto Giorgio l’ho avuto anch’io, tanto è vero che la mia risposta si riferisce soltanto alla prima parte delle tue osservazioni. Comunque non devi scusarti, in quanto questo è un modo come un altro per mettere al corrente chi segue il blog del pensiero di alcuni soci.
    Alba

  5. Giorgio Fiorini

    Ringrazio Alba ed Emilio per le informazioni e commenti riportati nei loro post. Giorgio

  6. Emilio Colussi

    Sono contento di vedere un (inizio) di dibattito sul ns blog e vorrei aggiungere il mio contributo. Capisco le perplessità riguardanti la sicurezza ma non mi risulta che sul sito ci siano informazioni “sensibili” né dal punto di vista della privacy né di carattere finanziario. Per cui non vedo il pericolo di hackers che vengano a grufolare nel nostro sito. Se poi qualche socio mattacchione, volontariamente o meno,inserisce dei link farlocchi cosa rischiamo? Di aver perso il tempo di un click? Invece questo tipo di allarmismo non può che allontanare gli utenti meno evoluti che così perdono tutte le opportunità che la rete, comunque, può dare.
    Se poi i corsi che vengono effettuati all’Uniter non sono adatti ad aiutarli (commento che ho visto in un altro blog) perché chi espone queste perplessità non ne propone uno ad hoc? O anche una semplice conferenza? Se mi si illustra il progetto magari potrei portare anche la mia esperienza.

    1. Emilio, mi sembra che la fai un po’ troppo facile! La cosa non si risolve in una semplice perdita di tempo con un click a un link farlocco. La cosa potrebbe anche risolversi prendendosi un virus che ti costringe a cancellare i tuoi dati, potrebbe risolversi anche con la clonazione della tua carta di credito semplicemente prenotando un traghetto (chi ti scrive ne sa qualcosa). Ti sei mai chiesto come mai se per esempio vai a vedere un nuovo modello di auto, “magicamente” ti trovi nella tua mail personale la grande occasione della tua vita che un concessionario ti offre, guarda caso, proprio sul modello di auto che avevi guardato 10 minuti prima? Tutto questo avviene perché in determinati siti “poco seri” viene tracciata tutta l’attività che svolgi in internet e questo, se permetti, alla faccia della privacy e delle regole che la governano. La sicurezza è un problema molto serio e non credo di creare allarmismo se qualcuno alza un paletta con la scritta “attenzione”. Per me è comunque il benvenuto, come sono benvenute le nuove tecnologie, sempre che non nascondano insidie che potrebbero rivelarsi piuttosto nocive
      orlando

      1. Che Google o Amazon o simili si impadroniscano dei nostri comportamenti davanti al computer è ormai pacifico e credo che pochi lo possano mettere in dubbio. Così come è innegabile che la Rete sia piena di pericoli. Quello che dobbiamo fare è imparare (e insegnare) come ci si può convivere, come ci si deve difendere e quali sono le regole da seguire.
        Lo facciamo tutti i giorni quando guidiamo la nostra auto anche se ogni anno qualche migliaio di persone ci lascia le penne.
        Se guardiamo il dato delle frodi con carte di credito in Internet il tasso è tra i più bassi ed oggi, per questa tipologia di acquisti, resta il mezzo di pagamento principale.
        Quindi se possibile forniamo ai nostri soci le nozioni perchè possano vivere nel mondo Internet: statisticamente ogni tanto qualcuno ci cascherà (anch’io ho dovuto “rifare” il mio computer anni fa).
        Cerchiamo quindi la strada perchè capiti il meno possibile e proseguiamo la navigazione (in Internet, naturalmente)

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