COME STA IL PIANETA CHE CI OSPITA (12)

GUERRA IN UCRAINA – Oltre ai terribili effetti dal punto di vista umano e sociale, al mancato rispetto di ogni diritto internazionale, alle barbarie provocate dalla guerra, ai drammi vissuti dalla popolazione … volevo qui evidenziare quelli che sono gli effetti negativi della guerra sull’inquinamento e gli impatti devastanti sul territorio.

Uno studio intitolato “I danni climatici causati dalla guerra della Russia in Ucraina” è stato presentato il 7 giugno scorso alla Conferenza delle Nazioni Unite sul clima che si è tenuta a Bonn.
I dati dello studio si riferiscono ai primi 12 mesi di guerra e per quanto riguarda la CO2 immessa nell’aria, come conseguenza diretta e indiretta delle azioni di guerra, il conteggio era di 119 milioni di tonnellate … equivalgono alle emissioni annuali prodotte da un paese industrializzato come il Belgio. La stima aggiornata a fine maggio faceva salire a 155 milioni di tonnellate la CO2 emessa (fonte – Climate Damage Caused by Russia’s War in Ukraine).

Per chi non avesse letto il report completo su questo studio, pubblicato il 19/6 nel DATAROOM del Corriere della Sera di Milena Gabanelli, vi segnalo il link dove potrete trovarlo https://www.corriere.it/dataroom-milena-gabanelli/invasione-dell-ucraina-catastrofe-ambientale-che-pagheremo-tutti/22b00e1c-0d33-11ee-a463-2efa0d37ea3a-va.shtml (non so se si possa accedere anche senza avere un account di accesso al sito del Corriere della Sera online).

Intanto qui di seguito vi riporto le considerazioni e i dati relativi all’effetto della guerra per quanto riguarda l’emissione di CO2, il tema che sto trattando da qualche mese con i miei interventi su questa pagina Facebook.

“…. Emissioni di CO2
Che l’invasione russa dell’Ucraina non sarebbe stata soltanto una questione militare, geopolitica e drammaticamente umanitaria, ma anche una catastrofe ambientale per l’intero pianeta è evidente già dai primi giorni: le bombe colpiscono raffinerie (60 solo dopo 4 mesi di guerra), depositi di carburante, capannoni, circa 900 impianti industriali, bruciano intere foreste. Distrutti molti centri di depurazione delle acque, dighe. Gli stessi comandi ucraini fanno saltare gli sbarramenti idrici a nord della capitale allagando vaste aree per impantanare nel fango le colonne corazzate russe. In totale nel primo anno di guerra ci sono stati 6.288 incendi, con 670 mila tonnellate di gasolio e benzina andati in fumo. A questo si somma la CO2 non assorbita da 280 mila ettari di foreste: in parte bruciate (57mila ettari solo nei primi 6 mesi), in parte completamente danneggiate. In media ogni ettaro di foresta è in grado di assorbire 4,8 tonnellate di CO2. 

…. Poi ci sono le conseguenze degli attacchi alla rete elettrica: per fronteggiare la mancanza di elettricità, i responsabili del Ministero dell’Energia hanno stimato siano stati importati 120 mila generatori diesel di ogni tipo e dimensione, dai mini-portatili per negozi e abitazioni ad impianti giganteschi per interi quartieri urbani. Inoltre, spiegano a Kiev, i bombardamenti hanno messo fuori uso anche il 90% delle pale eoliche e il 50% dei pannelli solari. In pratica il neonato settore delle energie rinnovabili, che produce l’11% dell’elettricità nazionale, è quasi totalmente fuori uso. 

… Lo studio presentato a Bonn dettaglia le stime del primo anno di guerra: la maggior parte delle emissioni di CO2 (50,2 milioni di tonnellate) sono legate dall’attività di ricostruzione delle infrastrutture e edifici, seguite dalle azioni militari (21,9 milioni di ton), dagli incendi (17,7 milioni di ton) e dall’esplosione dei gasdotti Nord Stream (14,6 milioni). Dalla fine di febbraio ad oggi le esplosioni sugli impianti sono stata ancora più furiose. Un esempio: il 29 aprile i droni ucraini hanno centrato in pieno i depositi di carburante a Sebastopoli, il maggior porto in Crimea della flotta russa. Si parla di oltre 40 mila tonnellate di gasolio bruciate in pochi giorni, che tradotte in CO2 equivalgono a 104.400 tonnellate”.

Autore articolo: Vittorio Livraghi

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