Il cielo è un migliaio di stelle

Quando ho deciso di mettere in un libro una parte delle mie conoscenze della Storia, della Cultura e dell’Indole dell’Antico Egitto avevo un bagaglio veramente ridotto: da un lato una preparazione sufficiente di cui avevo consapevolezza e dall’altra solo un minimo di scioltezza nella parola scritta che mi accompagnava dai tempi del Liceo, ma che era ben lontana, così credevo, da una vera capacità letteraria. Comunque non avevo altra scelta che il Romanzo Storico perché non avevo la statura e il riconoscimento accademico per aggiungere un modesto libro di Storia alla moltitudine già esistente. Dopo le prime pagine il racconto è però nato e cresciuto da solo; ho vissuto un’esperienza affascinante e anche un poco surreale, perché ogni volta che mi mettevo alla tastiera, dopo un lungo tempo di esitazione, di scrittura e cancellazione insoddisfatta, all’improvviso apparivano i miei personaggi seduti accanto a me attorno al grandissimo tavolo della taverna che era diventata la mia fucina. E’ stata un’esperienza a metà fra il sogno e la trance, ma in effetti io parlavo con loro e loro mi raccontavano; mi parevano contenti che io avessi deciso di raccontare la loro vita, le gioie, i dolori, i sogni, le speranze, la grandezza e la miseria delle loro vite. Non voglio essere frainteso, non credo a nulla riguardo all’esoterismo e sono talmente e crudamente razionale che non possiedo neppure il dono della Fede. Il fatto è che i personaggi, i loro sentimenti, le loro convinzioni sono nate dentro di me e io, dopotutto, ho messo molto di mio in una vicenda che, possiate starne certi, è per la grandissima parte strettamente ancorata a risultanze storiche comprovate e verificabili.

Allego una fotografia scattata davanti al Tempio di Abu Simbel; un aneddoto: poco dopo questa fotografia mi trovavo alla destra del tempio dove esistono scritte geroglifiche scolpite sulla roccia e io stavo traducendole insieme alla guida che ci accompagnava. All’improvviso avvertii qualcosa di speciale e indefinito e istintivamente guardai verso l’alto. Dalla sommità della parete di roccia che sovrasta la facciata del Tempio si era messo in volo un grande falco che si mise a volteggiare sopra di noi. Decisi allora che dovevo trovare il modo di restiturgli questo benvenuto.

A presto

Autore articolo: Giorgio Venturini

1 thought on “Il cielo è un migliaio di stelle”

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    Alessandro Bossi

    Nella sua usuale modestia Giorgio non dice che il libro ha vinto il Premio Internazionale “Golden Books Awards” 2020, con tanto di Statuetta Oscar e Pergamena e cerimonia di premiazione che avverrà a Napoli sabato 2 maggio 2020.
    Incantato dai tuoi corsi la cosa non mi sorprende e credo che proprio te lo meriti.
    Complimenti!

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