Passaggio dal 2014 al 2015 tra Arabia Saudita, Bahrain e Dubai

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Veniamo qui a narrar
l’avventura assai intrigante
che con la “Santa Donna”, itinerante
testè siamo andati a far 

Dall’Americano continente
al Medio Oriente spostati ci siamo
una novità per noi, andiamo
a trovar la figlia la residente 

Arabia, Bahrain e Dubai
sono state le nostre mete
che siam sicuri converrete
non si potran dimenticare mai

Ed inizia l’avventura ….

Questa volta andiamo a trovare nostra figlia Valentina e il genero Matteo nel paese dove si sono trasferiti verso la fine dell’anno scorso.
A Pasqua eravamo già andati nel Medio Oriente, ma a Doha (Qatar) causa le lungaggini necessarie per ottenere il visto d’ingresso in Arabia Saudita (che viene chiamata KSA = Kingdom of Saudi Arabia, ovvero Regno dell’Arabia Saudita).
Questa volta invece andiamo dove hanno la loro casa (Abqaiq, nel deserto Saudita a 100Km a sud dalla città di Dammam dove atterriamo il 27 Dicembre).
Dopo qualche giorno andremo con Valentina in auto a Manama (Bahrain): è molto vicino, c’è una superstrada che collega la terraferma passando appena sopra il mare che è molto basso, e poi voleremo a Dubai per passare qualche giorno prima di rientrare in Italia il 4 Gennaio.

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Arrivati a Dammam, dopo una notte di riposo siamo andati ad Al Hofuf dove c’è la più grande oasi al mondo. La città conta 800.000 abitanti, questo da un’idea di quanto sia estesa l’oasi.
Ma l’aspetto che ha reso questa prima giornata speciale è stata la visita alle vicine montagne di Al Qarah.
Ci sono delle aperture nelle rocce che portano ad anfratti interni, a volte grandi come caverne, il più delle volte invece anche difficili da arrivarci, bellissime e inaspettate …

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Vivere in Arabia Saudita ….

…. può sembrare strano e/o particolare: in questi giorni abbiamo potuto verificare cosa vuol dire in generale e particolarmente nell’ambito ARAMCO, la più grande società petrolifera mondiale (per dare un’idea, è tre volte la seconda che è la Exxon – la nostra Esso – terza è una cinese e quarta una iraniana …).
I Sauditi nel giro di un paio generazioni si sono trovati sbalzati da una società migrante nel deserto a una estremamente ricca grazie al petrolio: ci sono tanti problemi specialmente per la condizione femminile che ci lascia sicuramente perplessi, in contrasto con la grande disponibilità economica unita al fatto che tutto e’ tax free
Il Regno Saudita è stato creato nel 1928, praticamente nello stesso periodo nel quale sono state effettuate le prime trivellazioni petrolifere nel vicino Bahrain: ora l’Arabia Saudita si trova ad avere le maggiori riserve petrolifere mondiali, vicino ad Hofuf dove siamo stati l’altro ieri c’è il pozzo petrolifero più grande al mondo.
Al di la di questo “piccolo” aspetto, i Sauditi sono molto gentili e quando gli si dice che siamo Italiani gli si apre un sorriso “a 64 denti” e iniziano a snocciolare quel poco che sanno, alcuni nominativi di calciatori per lo più ….
Abbiamo visitato Dharan, la città di un certo calibro a noi vicino e “casa” di ARAMCO. Aramco e’ una società ora statalizzata ma all’origine (anni 1930) era mista americana (la sigla significa ARabian AMerican COmpany) e nei loro villaggi (chiamati compound) si respira in pieno un’atmosfera statunitense: se non ci fossero i cartelli indicatori in doppia lingua si potrebbe pensare di essere in Arizona per le temperature, qui ora siamo nell’intorno di 30°C.

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Nel compound c’è di tutto e di più: oltre alle scuole con insegnanti americani con oltre 700 allievi di ogni ordine e grado, alla biblioteca, al cinema (non esistente in Arabia Saudita), al supermercato (chiamato commissary) fornitissimo, alle piscine, al campo da bowling, ai numerosi campi da tennis, al campo da golf, anche quello da cricket e pure un maneggio, una città completa … con villette di tutti i tipi e strade interne che sembrano autostrade, con una cura maniacale dei giardini

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Bahrain e Sankt Moritz ….

Sembra strano associare il Golfo Persico con la montagna, vi spieghiamo come ci si riesce.
Andiamo con il taxi in Bahrein. Qua il Medio Oriente il taxi costa veramente poco. C’è una superstrada che collega l’Arabia Saudita con il Bahrain, passando sul braccio di mare: normalmente si perde un bel po’ di tempo ai check points ma invece ce la siamo cavata bene.
Il taxista ci lascia all’aeroporto dove Valentina ha prenotato un’auto (anche questa costa poco, 30/35 € al giorno una vettura media con km illimitati): arriviamo in albergo, check in e poi subito via a vedere il Forte, del 1600.

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Il Forte e’ molto ben tenuto con installazioni di artisti moderni.

Subito dopo visitiamo il Museo Nazionale: il pavimento riporta a grandi dimensioni la mappa delle isole che compongono il piccolo arcipelago e sui muri sono riprodotte le immagini del Bahrain come era negli anni ’50 e come ha ampliato la sua estensione territoriale rubando spazio al mare.

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Una bella sezione è dedicata al Museo Etnografico con riproduzioni di squarci di vita.
Nel pomeriggio ci siamo recati “a tutta velocità” al circuito di Formula 1.

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 Terminiamo la giornata sorseggiando un aperitivo mentre il sole tramonta in un tripudio di sfumature ….

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Passiamo la notte dell’ultimo dell’anno stracchi morti e andiamo a dormire a orari indicibili

Al mattino del primo del 2015 (che ricordiamo nel Medio Oriente non ha per niente il nostro significato festoso, e’ un giorno lavorativo normale) andiamo all’aeroporto alla volta di Dubai: il regalo ci arriva comunque con un upgrade gratuito di Emirates in Business Class. Accontentata la Santa Donna che diceva “almeno una volta nella vita un viaggio in Business Class di Emirates”

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Arrivati a Dubai, siamo andati al Mall of Emirates per una “sana” vacanza in montagna sulle nevi di Sankt Moritz.
Non siamo matti (del tutto), è che qui i matti Emiratini hanno creato una pista da sci al coperto molto frequentata … semplicemente pazzesco, pensate a quando fuori d’estate ci sono 50 gradi ….

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Dubai: non solo shopping….

Arrivati sulla via del rientro in Italia il primo gennaio in quel di Dubai, ci siamo trovati catapultati dello Shopping Festival 2015 (1° gen – 1° feb), ovvero nella stagione dei saldi.
Dopo aver visitato nel pomeriggio il Mall of the Emirates con la pista di sci al coperto. Il giorno dopo lo abbiamo dedicato alla struttura Dubai Mall ma non solo per fare shopping … questo anche perché essendo un venerdì (l’equivalente islamica della nostra domenica) tutte le strutture sono chiuse fino alle 13, salvo i Malls
Numerose sono le opportunità e la dimensione del Mall è incredibile: se non si vuole andare incontro a camminate continue da un posto all’altro, occorre prepararsi il piano prima di arrivarci. Visto che la metro era ferma nella mattinata, ci siamo mossi in taxi e come vi avevo anticipato il loro uso è normalissimo visto che costa l’equivalente di pochi Euro: confermiamo che in 3 il costo è molto simile a quello della metro, e ci ripromettiamo di rifarlo la sera.

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Il Dubai Mall si trova di fronte al Burj Khalifa, la torre più alta al mondo (pensate, circa 800 metri) dove nella notte di Capodanno ci hanno detto hanno fatto fuochi artificiali fantastici.
Prima di muoverci proviamo a verificare la possibilità di salirci: niente da fare, la prima data disponibile è il 10 gennaio. Non ci avevamo pensato in Italia, accidenti a noi

Prima di andare a vedere se ci sono delle offerte che ci interessano, andiamo a visitare l’Acquario che invece avevamo prenotato in Italia.
Già all’inizio veniamo salutati da una megavasca dove un subacqueo dà da mangiare ai pesci, molte mante, imboccandole direttamente

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Veramente bellissimo e coinvolgente: si passa poi in un tunnel che “attraversa” l’acquario e dove ci sono pesci in ogni dove

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Ma quale è il pesce ??? Troppo bella questa immagine
Ma quale è il pesce ??? Troppo bella questa immagine

Poi ci siamo buttati nel “vortice delle spese” (per niente ….. abbiamo solo cercato se ci fosse un qualche cosa di interessante)
Gli acquisti elettronici sono forse tra i più gettonati: visto che nel Golfo Persico non ci sono tasse, un bel risparmio. Immancabile la pista di pattinaggio, “indispensabile” in questi lidi

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Abbiamo terminato la giornata “cenando” (erano le 17:30 locali, ma dopo una colazione ricca al mattino abbiamo saltato il pranzo, quindi ….) dal Ristorante Libanese (molto buono) e alle 18:00 abbiamo visto le fontane luminose.

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 Rientro all’albergo: la coda dei taxi era incredibilmente lunga, decidiamo di prendere la Metro: idem con patate. Un po’ di coda e poi schiacciati come nella metropolitana di Tokio

Il giorno seguente ci rechiamo a visitare uno dei Souk (questo sarà particolarmente di alto livello) e da li possiamo vedere la famosa Vela di Dubai (il suo nome officiale è Burj Al Arab Jumeirah) che si trova sull’isola a forma di palma: andiamo in taxi, solita corsa che costa poco.
Souk bello e la vista della Vela intrigante ..

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Via ancora in taxi verso Dubai Marina: un ambiente molto bello e chic, sembra di essere più a Monte Carlo o Saint Tropez con le “piccole” imbarcazioni e i palazzi dalle strutture ardite che incontriamo …. passeggiata molto bella

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Il Souk di Dubai e rientro a casa ….

Siamo ormai giunti alla fine del nostro viaggio: prima di partire però una visita al Souk delle Spezie e dell’Oro di Dubai nelle vicinanze del fiume.
Eravamo andati a vederne altri due: uno ci era sembrato più “normale”, non per turisti, e abbiamo visto come venivano create le bottigliette con la sabbia a vari strati e colori e con il disegno del cammello.

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Ci facciamo portare in taxi al Souk delle Spezie e dell’Oro (sempre a costi molto contenuti) e lì troviamo una quantità notevole di spezie di ogni tipo, però non a prezzi particolarmente convenienti.
Vicinissimo c’è anche quello dell’oro che però crediamo sia a 18 e non 24 carati, molto più giallo di quello al quale siamo abituati noi. Non ci ha particolarmente accattivato e non abbiamo neanche guardato i prezzi .

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Rientriamo a piedi all’hotel per prendere le valigie e dirigerci all’aeroporto (dopo una doccia visto che la temperatura è di oltre 25°C alle 11) e passiamo di fianco al Municipio di Dubai dove veniamo “schiaffeggiati” nel capire che per l’Esposizione Universale del 2020 Dubai è già pronta …. sgrunf

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E’ tempo di rientrare: come all’andata siamo sull’Airbus A380, mostro a due piani da circa 500 persone, pieno come un uovo: tutto procede bene e atterriamo nella (per noi) fredda Milano. Siamo ritornati alla realtà

Conclusione dell’avventura

L’avventura è finita e tiriamo le somme:

  1. Valentina e Matteo sono messi proprio bene in Arabia Saudita
  2. il Bahrain avrebbe forse meritato un giorno in più
  3. Dubai è interessante e anche estremamente “occidentalizzata”: europei ed asiatici dappertutto
  4. Andare in giro col taxi costa veramente poco
  5. Sembra comunque di essere nel paese delle favole, come per i nostri antenati doveva sembrare essere l’America: i fondamentalisti islamici come i Sauditi ci fanno strabuzzare gli occhi, specie visto che ora il satellite porta le immagini del mondo in tempo zero in ogni dove
  6. Hanno tanti problemi, specialmente per la questione femminile, ma di una cosa non hanno problemi: i soldi sembrano crescere sui rami degli alberi J
  7. Interessante andarci, tenendo però i piedi ben per terra in attesa di ritornare alla realtà

In questi tempi nei quali la parola “autoscatto” è diventato “selfie”, anche noi ne abbiamo fatti alcuni che ci fa piacere condividere con voi. Alla prossima avventura che sarà …. chi lo sa ??

Bahrain – super colazione da Paul, un mito !!
Bahrain – super colazione da Paul, un mito !!
Bahrain – il Forte
Bahrain – il Forte

 

Dubai – Burj Al Arab Jumeirah (la Vela)
Dubai – Burj Al Arab Jumeirah (la Vela)

 

Dubai – Burj Khalifa (alto circa 800 metri …)
Dubai – Burj Khalifa (alto circa 800 metri …)
Dubai – Deira Souk
Dubai – Deira Souk

e aggiungiamo comunque anche qualche autoscatto …

Abqaiq – tutta la famiglia, inclusi Spritz e Pinot
Abqaiq – tutta la famiglia, inclusi Spritz e Pinot
Bahrain – con cammello
Bahrain – con cammello

Silvana e Massimo con Valentina e Matteo (oltre che i loro gatti Spritz e Pinot)

 

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Autore articolo e foto: Massimo stefanoni

 

6 thoughts on “Passaggio dal 2014 al 2015 tra Arabia Saudita, Bahrain e Dubai”

  1. Giorgio Fiorini

    Grazie Massimo, per l’interessante “reportage”: stai diventando il “Terzani” dell’UNI TER…
    Ciao,
    Giorgio Fiorini

  2. Il reportage del tuo viaggio in Arabia Saudita mi ha messo una gran voglia di “darmi una mossa” e, invece di andare a dormire (ore 23,30)
    vorrei prendere un taxi (anche se da noi sono cari) e farmi un giro sperando di scoprire anche a Milano le meraviglie di Dubai. Ma sarei delusa, penso perciò di rileggere tutto quello che ci hai trasmesso e condividere il tuo entusiasmo,
    Complimenti anche alla “santa donna”!!
    Alba

    1. Massimo Stefanoni

      Io sono più terra terra, la “santa donna” ringrazia per i complimenti dai suoi lidi “altolocati” 🙂

      L’entusiasmo, oltre che alle novità, è dovuto alle stranezze che abbiamo visto: come dicevamo, da vedere ma poi ritornare “con i piedi per terra” 🙂
      E in ogni caso aspettiamo la risposta in prosa della Piera che abbiamo cercato di “solleticare” all’inizio del reportage ….

      Massimo

      1. Piera Cannizzaro

        Sembra strana e misteriosa
        la richiesta d’una prosa …
        forse vuoi che in tutta fretta
        di rimare ormai la smetta?

        Sto scherzando (e tu lo sai)
        tuttavia non si sa mai:
        un bel lapsus in verità
        qualche cosa pur dirà.

        Non vorrei proprio annoiare
        e mi limito a lodare
        l’entusiasmo a tutto raggio
        con cui parli del tuo viaggio.

        1. Massimo Stefanoni

          Guarda un po’ chi si fa viva
          è la Piera, grande diva 🙂
          La sua rima è assai forbita
          da leccarsi ancor le dita 🙂

          Giammai smetterei dovrai
          altrimenti come farai
          ad intrecciare con i tanti
          grandi versi, cinguettanti ?

          E’ un piacere non solo mio
          tanti bramano, certo anch’io,
          di poter poi presentare
          quel che pensi, nel viaggiare

          Per le rime poi mi scuso,
          sono magari un po’ in disuso
          ma che vuoi, ci provo ancora
          a dissertar ad ogni ora 🙂

  3. Hai fatto bene Massimo a richiedere l’intervento di Piera, che da un po’ non leggevamo e, a dire il vero, le sue rime ci mancavano.
    Mi pare che questa volta abbia fatto un po’ la “ritrosa” e dobbiamo trovare il modo di stimolare la sua vena poetica, anche se mi pare che tu faccia la tua parte in quanto a “versi in rima”!
    Alba

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