Tecnologia e Agricoltura

Contiene più tecnologia la piantina di Mais o l’iPhone?

iphone

Questa domanda fatta al corso “Capire l’Agricoltura”  ha creato una certa perplessità nei partecipanti. A prima impressione, molti propendono per l’iPhone, perché molti, ameno quelli di una certa età, hanno assistito alla evoluzione del telefono negli ultimi 20 anni. Per esempio, per me la parte telefonica è diventata secondaria agli altri usi. In pratica mi porto in tasca un computer con una capacità superiore a quella di un computer da tavolo di alcuni anni fa. In più mi serve come macchina fotografica, come videocamera, come navigatore, come lista della spesa, come livella, come torcia tascabile, e potrei continuare con altre migliaia di applicazioni disponibili che non uso perché non sono interessato. Quindi è indubbio che l’iPhone è un vero concentrato di tecnologia.

E il Mais? Supponiamo che per qualche ragione tutti gli smartphone, così si chiamano in generale i telefonini tipo iPhone, spariscano dalla terra, che non ci rimanga nessun esemplare. Abbiamo la tecnologia per rifarlo di sana pianta. Supponiamo che la stessa cosa succeda per il seme di mais. Non abbiamo la tecnologia per partire dalla pianta selvatica, che si chiama Teosinte, dalla quale migliaia di anni fa è iniziata la modificazione genetica che ha portato alle attuali varietà di mais ibrido che permettono produzioni per ettaro (80 -100 quintali) impensabili solo 50 anni fa.

Come sono avvenuti questi cambiamenti? Quale è stata la tecnologia che negli ultimi 100 anni hanno portato alla attuale pianta di Mais ?

Le risposte a queste ed altre domande simili per altre coltivazioni fanno parte del corso.“Capire l’Agricoltura” che inizierà nella prima settimana di marzo.

Autore articolo: Ruggero Cimatti

Scroll to Top