Un gruppo disomogeneo

Il gruppo fotografico dell’Uniter raccoglie appassionati di fotografia consentendo a tutti di mostrare le proprie foto, di commentarle (o criticarle come direbbe qualche d’uno) e dibattere tematiche  relative al mondo della fotografia. E parlo di “mondo della fotografia” comprendendo tutto quello che attiene la ripresa dell’immagine e anche quello che si può fare dopo il “clic”.

Purtroppo attualmente il gruppo è formato da persone con vari livelli di conoscenza. C’è chi è già esperto e chi è alle prime armi. Questo comporta difficoltà di comprensione da parte di chi ha scarse conoscenze e forse un senso di frustrazione nel sentire criticate le sue “opere d’arte”.

Vorrei aprire un dibattito su questo Blog per raccogliere opinioni e suggerimenti di come colmare questo gap e cosa si può fare per rendere il gruppo più omogeneo.

Certamente chi è più esperto deve cercare di aiutare chi lo è meno. Personalmente vorrei presentare delle lezioni su argomenti legati alla fotografia. Il prossimo ha l’intenzione di spiegare cosa è la profondità di campo. Vedremo se avrà successo. Ma mi chiedo: questa modalità non è un duplicato o una ripetizione di quanto Emilio fa già nei suoi corsi?

E ancora, quali argomenti vorreste vedere trattati?

Mi pongo un’altra domanda: La mancanza di conoscenza da parte di alcuni soci non è forse causa della loro pigrizia a leggere il manuale di istruzione della propria fotocamera? o di frequentare i numerosi corsi proposti dall’Uniter?

Volutamente sono stato un po’ provocatorio ma sono curioso di sentire i vostri commenti.

Autore articolo: Cesare Parazzi

4 thoughts on “Un gruppo disomogeneo”

  1. Cesare sono d’accodo che il gruppo è disomogeneo però credo che siccome la partecipazione è aperta e modesta dividere il gruppo in due sezioni significherebbe avere ben pochi partecipanti.
    Lasciamo le cose come sono poi ognuno prende quello che gli riesce di capire.
    Dopotutto è un hobby.
    Ognuno di noi dedica un tempo variabile a diversi hobbies.
    Vorrei aggiungere che mi piacerebbe sentire i commenti dei partecipanti sulle loro macchine fotografiche. Cosa trovano facile o difficile. Quale uso principale ne fanno e perchè.
    Se pensano di cambiare macchina su quale modello si stanno orientando. Perché ?

  2. Sono d’accordo sia con quanto dice Cesare che con il commento di Ruggero: lo scorso anno ho partecipato a qualche riunione del gruppo di fotografia e le ho trovate interessanti anche se io sono una neofita. E’ vero che un’inesperta come me ha difficoltà di comprensione e non sa nemmeno bene che domande potrebbe porre, però con un po’ di umiltà può cercare di captare le notizie più generiche. Se è vero che potrebbero verificarsi dei “doppioni” con i corsi di Emilio, è anche vero che non tutti gli iscritti possono frequentare diversi corsi, per cui questi momenti danno la possibilità di arricchire le proprie conoscenze nel campo della fotografia.
    Ci tengo comunque a dire che non ho più frequentato soltanto perchè di giovedì seguo un corso di acquerello, per il quale mi impegno da tempo.
    Sono d’accordo anche su quanto detto a proposito della conoscenza della propria macchina fotografica: a volte le istruzioni sono un po’ enigmatiche.

  3. Non credo che una persona possa sentirsi “discriminata” dal gruppo semplicemente perché non sa cos’è il bilanciamento del bianco o il bracketing.
    Credo invece che non sia uno scandalo se qualcuno, a fronte di un qualsiasi argomento, alza la mano e chieda un chiarimento tecnico, nessuno è obbligato a sapere tutto: ci si ferma un attimo e chi si sente in grado dà le dovute spiegazioni. A mio parere la parte squisitamente tecnica deve essere un semplice corollario alle nostre riunioni, e non un appuntamento fisso. Sono convinto che il gruppo fotografico non sia la sede più adatta per evolvere le persone da questo punto di vista, per questo esistono corsi, libri, internet. E’ invece la sede adatta per confrontare i propri lavori con quelli degli altri, per cercare di giudicare al meglio una fotografia, per sentire elogi e/o critiche sui propri lavori che lo possono aiutare per futuri lavori, per stimolare ad accrescere la propria sensibilità fotografica e artistica.

    1. Bravo Orlando! Parli proprio come un libro stampato!
      Hai ragione quando dici che conoscere la tecnica non è tutto; è importante osservare le fotografie per abituare l’occhio e la mente a valutare il meglio ed in quel modo adeguare le nostre scelte ed essere stimolati ad approfondire le notizie e ad arricchire le nostre conoscenze fotografiche. Alba

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