Golden Delicious

goldenLa mela Golden Delicious (che tradotto in italiano significa Delizia dorata) ci arriva da molto lontano. Infatti la sua origine si trova nello stato del West Virginia (USA) e risale al 1891. Probabilmente è un ibrido naturale, il proprietario (un certo Mullins)  del podere dove cresceva la prima pianta, vendette i diritti di moltiplicazione, per una somma favolosa per quei tempi ossia 5000 dollari al vivaio dei Fratelli Stark, già famosi per la Stark Delicious rossa. Per il suo sapore dolce, il colore molto attraente e anche per la sua versatilità in cucina si è diffusa in tutto il mondo. In Italia viene coltivata sopratutto in Val Venosta, in val di Non, in Valtellina e in valle d’Aosta. Nel 2010 un consorzio guidato da istituti italiani ha decodificato il genoma della Golden Delicious e scoperto che possiede 57.000 geni, il più alto numero di qualsiasi pianta di cui sia stato  decodificato il genoma fino ad ora.
Tutti gli esemplari esistenti al modo di Golden Delicious derivano per clonazione, e non da seme, da quella prima pianta. Che cosa significa clonazione? I cloni sono individui che hanno, lo stesso identico patrimonio genetico. La clonazione ha ricevuto molta notorietà quando (1997)  in Scozia fu clonata la pecora Dolly, ma prima nel mondo animale erano già state clonate le rane. Nelle piante la clonazione è una pratica che risale a qualche millennio, fin da  quando l’uomo scoprì l’innesto in Cina. Da allora quando si vogliono mantenere inalterate le caratteristiche di una cultivar (significa varietà coltivata) si ricorre alla clonazione, mediante l’innesto. Oltre alla moltiplicazione l’innesto ha anche altri scopi, come quello di ottenere piante più piccole che vanno a frutto molto prima, E’ il caso del melo che viene innestato sopra un portainnesto (così si chiama la parte di pianta che fornisce la radice) nanificante come l’M9. M sta per East Malling Research Station in Inghilterra.

Impianto recente di un meleto in Val di Non della cultivar Golden Delicious innestata su M9. (Foto © 2012 RC)
Impianto recente di un meleto in Val di Non della cultivar Golden Delicious innestata su M9. (Foto © 2012 RC)

Il corso “Capire l’Agricoltura” inizierà in una aula del Forum in Viale Resegone il 5 marzo 2013 alle ore 16,30. Se siete interessati iscrivetevi presso la segreteria UNI TER.

Autore articolo: Ruggero Cimatti

 

2 thoughts on “Golden Delicious”

  1. Dopo averti posto diverse domande sulle patate, eccomi pronta a farti domande sulle mele Golden Delicious, di cui sono ghiotta.
    A parte il conosciutissimo detto che ” una mela al giorno, leva il medico di torno”, trovo che la mela sia un frutto che soddisfa in modo completo uno spuntino, che in cucina si può usare quasi dall’antipasto al dolce con la gioia di tutti. In particolare proprio la mela in questione: è saporita e non è acquosa, come molte ricette chiedono.
    Io sono contenta quando dal fruttivendolo trovo le golden con la buccia non perfettamente gialla, ma con macchie o striature di color “ruggine”: trovo siano molto più dolci, anche se l’aspetto è meno gradevole.
    Puoi spiegarne il motivo?

    1. Ruggero Cimatti

      Beh è abbastanza semplice. i frutti più esposti al sole prendono una colorazione rosa o rugginosa, come dici tu, proprio sulla parte più esposta.
      Sono più dolci, perché più ricchi di zucchero. Il sole favorisce la maturazione trasformando gli acidi in zuccheri (fruttosio).
      Ti dirò che anch’io preferisco i frutti più dolci.
      Ruggero

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