Lo sapevate che… numero 3

Altra espressione tipica milanese è la seguente:

Te seet on ballabiòtt

“Vèss on ballabiòtt” tradotto letteralmente significa “essere un danzatore nudo”, ma il vero significato è  “essere una persona che da poco affidamento o senza carattere”.
Ma da dove deriva tutto ciò?
La bellissima Villa Simonetta, che fu costruita in Milano per un cancelliere di Ludovico il Moro, certo Bescapè, (fine 1400) passò nel tempo in mano a diverse nobili famiglie milanesi: Simonètta, Cicogna, Gonzaga, Castelbarco, Clerici, ecc.
Al tempo in cui era proprietario il Conte Scheibler (metà del 1700) vi si svolgevano balli in costume adamitico con grande scandalo della popolazione del vicino “Borgh di Ortolan”. I ballerini furono chiamati “ballabiòtt” e la villa, per molti anni la Villa di ballabiòtt.

Autore articolo: Edo Bossi

5 thoughts on “Lo sapevate che… numero 3”

  1. FABIO CAMPADELLI

    AFFASCINANTI STORIE DI UNA MILANO CHE TENDE AD ESSERE DIMENTICATA. (IO NON SONO DI MILANO MA IL DIALETTO HA PER ME IL FASCINO DI UNA GIOVINEZZA ORMAI LONTANA INDIPENDENTEMENTE DALLA LOCALITA’)

    1. Buongiorno Fabio, condivido in pieno il tuo pensiero tanto che del mio dialetto, quello milanese, ne ho fatto oggetto di studio e di ricerche

  2. FABIO CAMPADELLI

    anche io ho studiato (poco) il mio dialetto , quello riminese, e ho provato anche a scrivere ma mi sono trovato in difficoltà per gli accenti, le scritture e molte parole che non conoscevo. ho comprato dei dizionari, dei libri e mi sono reso conto che cio’ che io ricordavo del dialetto (che ancora era parlato quando ero ragazzo) era molto poco e che pochi erano i libri disponibili. tutto questo ha reso per me prezioso e da conservare il dialetto come ricordo di un tempo trascorso che èormai solo nostalgia.

  3. Ricordi.
    Immediato dopoguerra. Villa Simonetta semidiroccata.
    Io, ragazzino, con un gruppo di amici a giocare ai “Cowboy”
    in mezzo ai cumuli di macerie degli edifici lì vicino,
    distrutti dai bombardamenti alla linea ferroviaria.
    Per noi quelle macerie erano le montagne del Far West
    e la Villa il nascondiglio ideale quando ti toccava la
    parte del “bandito”.
    Emilio.

    1. Ahahah Emilio, i miei ricordi vanno oltre… quando tra la Villa Simonetta e la ferrovia andavo in camporella… e qui mi fermo

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