Il sesso delle piante

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Aristotele (384 a.c.) diceva che le piante, non potendo muoversi come gli animali per cercare il sesso opposto, non hanno il sesso.  E’ incredibile come questa affermazione, totalmente errata, abbia resistito per duemila anni. Occorre arrivare alla fine del 1600 perché Rudolf Jacob Camerarius, direttore dell’orto botanico di Tubingen, dimostrasse, con esperimenti, che le piante hanno il sesso. Come si vede nella foto sopra (interno di un fiore di Lilium spp.), per esempio, ci sono sei globuli ovali che sono le antere ricoperte di polline, l’elemento fecondante maschile, e più sotto in basso si può vedere lo stilo che porta in cima lo stigma, la parte ricevente femminile. Guardando bene si possono vedere dei piccoli granuli gialli di polline, che si sono attaccati allo stigma. Dalla germinazione del polline si svilupperà un tubo che attraverso lo stilo andrà a fecondare l’ovario, permettendo così la formazione dei semi .

 Nel corso “ Capire l’Agricoltura” questi concetti vengono illustrati per le piante coltivate. E’ vero che le piante non si possono muovere, però il trasporto del polline può essere fatto dal vento (come nel caso delle conifere) oppure da altri organismi come gli insetti. In questo contesto hanno molta importanza le api. Passando di fiore in fiore, per raccogliere nettare e polline favoriscono l’impollinazione incrociata, molto utile per la produttività delle piante da frutto. I bravi frutticoltori, chiamano gli apicoltori, per portare nei loro frutteti le arnie delle api e stanno molto attenti a non usare, nel periodo della fioritura, insetticidi che possano uccidere le api.
E la clonazione? Cosa serve l’innesto ? Come mai ci sono delle frutta senza semi ?Come si ottengono nuove varietà di frutta? Tutte queste domande trovano risposte nel corso.

Se siete interessati iscrivetevi subito presso la segreteria UNITER. Il corso inizia la prima settimana di marzo il martedì 5.

Autore articolo: Ruggero Cimatti

1 thought on “Il sesso delle piante”

  1. FABIO CAMPADELLI

    E’ sempre affascinante seguire il cammino della conoscenza e capire come sia difficile pieno di errori e di tentativi a vuoto. Vale la pena (almeno per me) considerare però che i primi tentativi in qualsiasi campo possono apparire ingenui, maldestri ,errati ma incamminarsi su una strada buia è sempre difficile rischioso.

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