Parigi, 13 novembre 2015

Ricordando le vittime di venerdì sera, con il cuore colmo di commozione

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Autore articolo: Orlando C.

6 thoughts on “Parigi, 13 novembre 2015”

  1. Non so trovare le parole per esprimere l’incredulità e l’angoscia provata di fronte agli avvenimenti di venerdì sera.
    Durante la giornata e soprattutto nelle ore serali il mio pensiero corre là…. e mi sento “colpevole” di aver trascorso un giorno “normale”.
    Alba

    1. Piera Cannizzaro

      Penso non possano esistere parole per descrivere l’orrore davanti a tanta barbarie.
      Piera

  2. emilio tacconi

    Mi associo al cordoglio espresso da Orlando e penso che ciascuno di noi non abbia parole per esprimerlo fino in fondo.
    Emilio.

  3. Massimo Stefanoni

    Non riesco proprio a trovare cosa dire in questi momenti: solo un enorme sbandamento che credo tocchi tutti, indipendentemente dal credo che si abbia.
    Spero/iamo solo ardentemente che si trovi il modo per far si che queste cose (come si devono chiamare ? Barbarie, atrocità, io direi semplicemente NON umanità) non si ripetano: questi fatti mi portano alla memoria un qualcosa più o meno lontana nella storia umana 🙁

    JE SUIS PARIS

  4. Vorrei essere per un attimo la mamma di tutte quelle vittime e tenerle strette forte al cuore mentre mi domando dove ci porterà tutto questo

  5. Giorgio Fiorini

    Il terrore che abbiamo visto dispiegarsi a Parigi, lacera intenzionalmente le coscienze e porta acqua ai partiti xenofobi. Ecco che da un virus nasce un altro: entrambi si alimentano a vicenda, infettando le menti dei più deboli. L’effetto più devastante di queste infezioni è di mettere a repentaglio la convivenza civile, inducendo molti a reagire irrazionalmente o a rifugiarsi nelle proprie nicchie di illusoria immunità. Da come ci comporteremo nel presente, soprattutto culturalmente, capiremo come potrà essere il futuro

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